Nancy Pelosi, quando le italiane vestono il power dressing americano

Nancy Pelosi

Figura di riferimento del Partito democratico americano e prima speaker della Camera, Nancy Pelosi è sicuramente una figura di rilievo nella politica contemporanea. Da anni detta, però, anche lezioni di stile che si perpetuano nel tempo e che lanciano messaggi chiari alle nuove generazioni. Scopriamo di più in cosa consiste il suo inconfondibile dress code.

Una storia di successo 

Nonostante l’importanza che riveste nel panorama americano attuale, Nancy Pelosi non è sempre stata interessata a diventare una figura di rilievo nella politica, nonostante ne fosse circondata fin dalla più tenera età. Figlia di genitori italo-americani, cresce, infatti, in una famiglia numerosa con una forte predisposizione politica: la madre era organizzatrice per le donne democratiche mentre il padre era rappresentante al Congresso, per poi diventare in seguito il sindaco della città di Baltimora, incarico ricoperto anni dopo anche dal fratello maggiore Thomas.

Dopo aver concluso l’Università, dove conosce il marito Paul Pelosi, Nancy si dedica dapprima alla famiglia e ai loro cinque figli. Solo in seguito intraprende la sua personale scalata al successo, che la porta ancora oggi a presenziare a innumerevoli eventi pubblici in cui sfoggia sempre un power dress iconicoe coloratissimo.

Nancy Pelosi

L’uniforme standard di Nancy Pelosi

Fin dalle sue prime apparizioni pubbliche, Nancy ha sempre curato il proprio aspetto, optando per colori e tagli capaci di valorizzarla e di rappresentarla in maniera adeguata in qualunque contesto si trovasse. Coerente con la sua immagine, è riuscita a impostare negli anni un’uniforme standard che l’ha resa una vera e propria icona di stile. Eleganza e semplicità, colore ed efficienza: queste le caratteristiche immancabili del suo power dress, indice di una donna forte e sicura di sé che non ha paura di osare.

Tubini e tailleur su misura dai colori accesi, en pendant con le décolleté che porta ai piedi, e in tessuti strutturati, scolli rotondi e giochi di aderenze e sovrapposizioni. Questi i requisiti essenziali del suo stile. La sua vena creativa si può sbizzarrire con gli accessori, in particolar modo con foulard e maschere in tessuto dalle nuance e fantasie più estrose e stravaganti, abitudine che le ha attribuito il titolo di “regina della mascherina”.

Nancy Pelosi e la sindrome del remake 

Come dimenticare il suo famosissimo cappotto rosso della collezione Max Mara 2013 dal colletto sagomato e le linee minimaliste? O l’elegante vestito nero a tubino con maniche a tre quarti, ribattezzato impeachment dress, metafora virbante della carriera da presidente di Donald Trump a cui aveva fatto riferimento nelle occasioni in l’aveva indossato?

Ciò che caratterizza questi capi d’abbigliamento, all’apparenza privi di alcun legame logico, è stata la decisione della speaker di utilizzarli nuovamente a distanza di anni, scavalcando una convinzione ancora difficile da sradicare: quella per cui indossare capi di stagioni precedenti sminuirebbe la persona che li indossa, sottolineando la sua incapacità di rinnovarsi. Ma Nancy Pelosi è una donna con una forte personalità, tanto da non avere bisogno di appigliarsi agli abiti che porta per dimostrarlo. Così, mentre ovunque iniziava la ricerca di questi capi, il mondo della moda veniva invaso da un inarrestabile cambio di tendenza, una sindrome del remake che ha contagiato tutti e ha favorito la riattivazione di cicli produttivi ormai terminati da anni. Conclusione: Max Mara, uno dei brand favoriti della Pelosi, ha immediatamente annunciato una nuova produzione dello stesso modello di cappotto indossato dalla politica.

Nancy Pelosi

D’altronde, la speaker dei democratici americani è sempre stata abile a sfruttare la comunicazione non verbale, a far sentire la propria voce anche senza parlare, sia che fosse attraverso l’abbigliamento sia con espressioni e gesti inequivocabili. Basti pensare al celebre meme in cui applaudiva con evidente condiscendenza e tono derisorio l’allora presidente Donald Trump o quando, indossando un emblematico tubino bianco – colore delle suffragette – durante l’impeachment dello stesso Trump, ha strappato in maniera plateale la copia del discorso del presidente, proprio mentre quest’ultimo, ignaro, ne stava parlando.

In conclusione, Nancy Pelosi è stata in grado, nel tempo, di sfruttare al meglio il power dressing, adattandolo egregiamente al proprio stile personale e al contesto d’utilizzo. In questo modo è riuscita a emergere e a diventare un punto di riferimento a livello globale.

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