10 errori da non commettere nella strategia di Personal Branding

isabella ratti consulente di immagine

L’espressione personal branding indica tutte quelle strategie messe in atto per promuovere se stessi, le proprie competenze, le proprie esperienze e la propria carriera a livello di un brand. Saper svolgere questa attività in maniera soddisfacente, significa quindi gestire il brand in modo che aumenti il suo valore percepito presso i clienti già acquisiti e soprattutto verso gli aspiranti tali.

Personal Branding: capiamo che cosa è

A differenza di quanto si possa pensare, il personal branding è un processo continuativo che richiedere un lavoro lungo, costante e quotidiano in quanto gli obiettivi che si prefigge di raggiungere sono particolarmente ambiziosi.

 

In particolare, possono essere individuate due macro-finalità:

  • Costruire la reputazione del tuo brand: soprattutto quando sei alle prime armi e devi occuparti della promozione vera e propria di un prodotto (o dell’azienda che lo produce) rivolgere le proprie energie al personal branding ti permetterà di ottenere risultati eccellenti. In particolare, costruisce o accrescere la tua web reputation ti consentirà di trasmettere i valori che reputi fondamentali, in modo da posizionarti sul mercato in maniera autorevole e trasparente.
  • Brand awareness: in italiano può essere tradotta con “notorietà del brand” ed è costituito dall’insieme di feedback positivi, recensioni incoraggianti e passaparola portato avanti dai tuoi clienti. Per implementare la tua brand awareness devi occuparti di costruire una strategia – anche digital – molto solida utilizzando qualsiasi canale a tua disposizione.

Errori da non commettere

Ci sono quindi delle regole ben precise da seguire nella creazione e nella gestione di un personal brand e soprattutto degli errori che non devono essere commessi. Scopriamoli insieme!

Fingerti qualcun altro

Creare e coltivare un personal brand significa comunicare la propria identità e far conoscere a tutti la propria attività. Per farlo, solitamente si cerca di mettere in mostra solamente i punti di forza. Questo si rivela essere un grave errore nel momento in cui ci si spinge oltre il proprio lato migliore, fingendo di essere chi in realtà non si è. In questo caso i rischi sono tanti e le bugie non possono reggersi in piedi a lungo: prima o poi qualcuno verrà a scoprire chi sei veramente. Il personal branding deve basarsi sulla tua immagine reale, non sul ritratto di chi vorresti essere.

Pensare che basti poco tempo

Per creare, sviluppare e mantenere un personal brand il percorso è lungo e richiede parecchio impegno e tempo. Non pensare quindi che da un giorno all’altro il lavoro sia fatto!

Non creare dei contenuti originali

I contenuti che circolano in rete sono migliaia e migliaia: l’obiettivo di un personal brand è quello di distinguersi creando contenuti originali e unici. E’ consigliato non basarsi solamente sulla condivisione di contenuti altrui: ri-postare il lavoro degli altri è un’ottima cosa, se fatta nel modo giusto, ma non basta. Il pubblico si aspetta di vedere contenuti nuovi e diversi da tutti gli altri.

Non mantenere le promesse

Evita di fare promesse al tuo pubblico se sai già che non potrai mantenerle. Chi segue il tuo brand non si dimentica di ciò che dici, e non rispettare ciò che hai promesso potrebbe allontanare i tuoi seguaci più fidati.

Puntare ad avere un gran numero di follower

Non ha senso riuscire a raccogliere migliaia di followers se poi questi non sono attivi. E’ meglio, quindi, avere un numero minore di seguaci, ma con un tasso di engagement più alto. Questi condivideranno i tuoi contenuti, parleranno di te ai loro conoscenti e diventeranno, successivamente, dei clienti.

Non fissare un obiettivo da centrare

E’ fondamentale avere bene a mente il traguardo che si vuole raggiungere. La domanda da porsi è: a cosa vuoi arrivare grazie al tuo personal branding? Che il tuo obiettivo sia aumentare la visibilità, condividere le tue conoscenze, aumentare le visite sul tuo sito web, l’importante è stabilire fin dall’inizio uno scopo da raggiungere.

Essere un tutt’uno con il brand aziendale

Il concetto di branding è diverso da quello di personal branding. Puoi essere un imprenditore, un consulente, un dirigente, ma non sei la tua azienda. Il tuo marchio personale non coincide con il brand dell’azienda, dunque bisogna saper separare e differenziare le due cose.

Concentrarsi solo sui social network

Per il personal branding i social network sono fondamentali, ma non sono l’unico mezzo da utilizzare. Ci sono infatti molti altri canali che possono contribuire allo sviluppo del proprio brand: il sito web, il blog, ma anche pubblicazioni cartacee e interazioni faccia a faccia – ad esempio organizzando eventi e conferenze per conoscere di persona il tuo pubblico.

Perdere il controllo del tuo personal brand

Spesso gestire il proprio personal brand può diventare difficile a causa dei tantissimi impegni quotidiani. In questo caso non è sbagliato affidare la sua coordinazione a qualcun altro, basta non allontanarsi troppo da questa attività: bisogna sempre, almeno in parte, intervenire in prima persona. In caso contrario il rischio è quello di rendere il personal brand troppo diverso dall’originale.

Lasciarsi andare a delle uscite infelici

Spesso si fa fatica a tenersi dentro delle cose che si vorrebbero esprimere, i cosiddetti “sassolini nelle scarpe”. Si tratta di errore deve essere evitato: per mantenere un certo livello di autorità del personal brand, evita di abbassarti al livello degli haters e di litigare sui social network.

Costruire un personal brand, dunque, è un lavoro lungo e complesso. E’ importante comunicare in modo trasparente chi sei, identificare il target cui vuoi rivolgerti e studiare i contenuti che vuoi pubblicare per comunicare le tue idee.
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